La camomilla

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Uno dei fiori per eccellenza con proprietà calmanti e sedative, la camomilla è usata fin dall’antichità per permettere un buon sonno ristoratore ed è piuttosto comune; si trova infatti in crescita spontanea nei prati e in aperta campagna, basta che non si superi una quota di circa 800 metri. In molti casi si comporta addirittura come pianta infestante con tanto di danni arrecati alle colture, anche grazie alla grande adattabilità: terreni poveri e acidi vanno ugualmente bene per far crescere queste caratteristiche “margheritine”. La camomilla prende il suo nome da melon, mela, in greco, visto che il suo profumo ricorda quello della mela renetta o della mela nana. La camomilla è perfetta per gli infusi, blandamente sedativi; in realtà non serve per facilitare il sonno, non avendo principi attivi ipnoinducenti, ma ha proprietà antispasmodiche. Questo significa che aiuta i muscoli a rilassarsi grazie ai suoi flavonoidi, portando così a uno stato di rilassamento generale dell’organismo che in via indiretta favorisce il sonno. Per queste virtù miorilassanti la camomilla è indicata anche per la sindrome dell’intestino irritabile, per i crampi intestinali, la cattiva digestione, gli spasmi muscolari e i dolori mestruali. In genere, la camomilla aiuta il sistema gastroenterico a regolarsi e a ripristinare le sue corrette funzionalità. Inoltre la camomilla è un ottimo antiinfiammatorio, come la malva, grazie all’olio essenziale. Coltivare la camomilla nel proprio giardino o terrazzo, vista la sua grande adattabilità, non è difficile e sicuramente è più indicato che rivolgersi agli infusi industriali che si trovano in commercio. È sufficiente seminare a inizio primavera; in tarda primavera inizia il raccolto, poi i fiori vanno fatti essiccare all’ombra. Il terreno non deve essere troppo umido ma è ottima un’esposizione soleggiata, a meno che la temperatura non superi i 45°, nel qual caso bisogna proteggere la pianta dall’esposizione diretta.