William Christopher Handy

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William Christopher Handy è definito il “padre del blues” (The Father of the Blues è anche il titolo di una sua biografia del 1941) ed è uno degli esponenti di maggior spicco del “blues urbano” quella variante di blues cioè che spopolava nelle grandi città, in contrapposizione con quello nero, originale, degli afro-americani più poveri. Proprio nel contesto urbano delle grandi cities americane, questo genere spopolò e divenne da una parte occasione per gli artisti di colore di vedere riconosciute le proprie abilità, dall’altra una nuove fonte di guadagno per la popolazione bianca. Non fu certo il primo a suonare musica blues, ma riuscì a renderlo una componente fondamentale della musica popolare americana (e non solo) di tutto il XX secolo.L’infanzia di Handy non fu facile: dovette infatti scontrarsi con i dogmi della religione protestante del padre e il suo amore per la chitarra, definita “oggetto di perdizione”, fu sempre scoraggiato dal padre, che lo voleva organista. Ma il giovane William era attratto proprio dalle sonorità del blues e dalle capacità degli artisti di colore di ricavare sonorità da qualsiasi cosa. Anche se non gli mancò un’istruzione di livello grazie alle possibilità della famiglia, si trovava comunque all’interno di una società essenzialmente bianca e sentiva un profondo legame con la tradizione delle sue origini.Il musicista fu il primo a comporre e pubblicare un brano, la strumentale “Memphis Blues” (1912), nel cui titolo fosse presente la parola “blues”. Divenne direttore della Memphis Orchestra, che divenne molto nota in tutti gli Stati Uniti. Un problema gli occhi lo costrinse a dedicarsi sempre meno a concerti e rappresentazioni live ma nel 1938 fu organizzato un concerto tributo in suo onore alla Carnegie Hall di New York. Morì il 28 marzo del 1958 a New York e in seguito i suoi brani vennero riprodotti anche da Louis Armstrong che li rese celebre in tutto il mondo.