Saggistica del ciclismo

1093
1194 0 La saggistica del ciclismo

I saggi sportivi sul ciclismo hanno un grande successo in Italia per il tradizionale rilievo che si dà a questo sport e per la sua identificazione con grandi personalità individuali, i campioni che hanno fatto la storia del Giro d’Italia, del Tour de France, della Vuelta e delle altre massime manifestazioni europee.In particolare, com’è lecito aspettarsi, è stata soprattutto la storica rivalità tra Fausto Coppi e Gino Bartali ad animare una lunga serie di saggi dedicate alle loro figure di campioni e di uomini. Su Coppi e Bartali si sono cimentati praticamente tutti: dal grande Gianni Brera (con Coppi e il diavolo) a Curzio Malaparte, il celebre autore di La pelle, che scrisse un Coppi e Bartali di recente pubblicato da Adelphi.Parte di questo successo dipende anche dalla veste della Gazzetta dello Sport, giornale d’elezione di molte delle firme più celebri del giornalismo italiano, come organizzatrice del Giro d’Italia, e che quindi ha legato indissolubilmente lo scrivere di sport in Italia con il ciclismo.Naturalmente anche i campioni del presente hanno ispirato un notevole numero di saggi, soprattutto in caso di figure in un modo o nell’altro controverse o capaci di celare una complessità per cui la forma breve dell’articolo, dell’intervista o del semplice ritratto non è sufficiente. Fra gli italiani, vanno ricordati senz’altro i saggi sul compianto Marco Pantani, come Gli ultimi giorni di Marco Pantani di Philippe Brunel che ricostruisce le vicende, tuttora non chiare, della morte del grande scalatore avvenuta nel 2004; molto popolari invece all’estero i ritratti scritti per Lance Armstrong, naturalmente con diversi “tagli” a seconda della loro composizione prima o dopo la scoperta del doping del campione statunitense, con conseguente ritiro dei sette titoli consecutivi vinti al Tour de France dal 1999 al 2005.