La pallanuoto

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Nella pallanuoto, disciplina acquatica nella quale storicamente l’Italia è una delle dominatrici, con un campionato estremamente competitivo e una scuola nazionale molto valida, due squadre di sette giocatori in piscina si sfidano cercando di segnare più reti possibile, scagliando con le mani (e sempre una mano sola, a parte il portiere) un pallone nella porta avversaria. Come accade spesso per gli sport “da piscina”, la sua diffusione però è abbastanza limitata, soprattutto in Paesi diversi da quelli dell’Europa, dagli Stati Uniti e dall’Australia. La pallanuoto è uno sport di intensa fatica, vista la necessità di abbinare alla fase natatoria quella del tiro o della parata; essendo un’evoluzione del nuoto, sviluppa gli stessi muscoli del nuoto, cioè praticamente tutti, con un aumento muscolare molto armonioso, con una lieve predominanza soprattutto per il busto e gli arti inferiori. Le piscine regolamentari da pallanuoto devono avere una distanza tra le due porti tra i 20 e i 30 metri, con una larghezza tra i dieci e i venti. Nelle competizioni FINA la larghezza dev’essere 20 metri per 33 di lunghezza. Le porte hanno una lunghezza di tre metri e un’altezza di novanta centimetri dal pelo dell’acqua. Il pallone da pallanuoto è estremamente ruvido, per consentire un “grip” perfetto anche con una mano sola. Pesa circa 400-450 grammi e ha una circonferenza abbastanza rilevante, tra i 68 e i 71 centimetri per gli uomini e 65-67 per le donne. Le partite durano quattro periodi, ognuno lungo otto minuti effettivi; i giocatori possono essere sostituiti un numero infinito di volte, a meno che non commettano tre falli gravi; in questo caso scatta l’espulsione e l’obbligo di sostituzione obbligatoria. In caso di parità al termine dei tempi regolamentarsi si disputano due tempi supplementari di due minuti l’uno, e se la parità persiste si procede con i rigori.