Storia del carro merce

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Con carro merci, nel mondo della ferrovia e, di conseguenza, anche in quello del modellismo ferroviario o fermodellismo si indicano più o meno tutti i vagoni e il materiale ferroviario atti a trasportare merci o per usi di servizio. La loro origine in realtà è antecedente addirittura a quella delle stesse locomotive, in quanto i primi carri merce venivano trainati dalla forza animale (ad esempio i muli) su appositi binari a scartamento ridotto in situazioni particolari, come per il lavoro in miniera. Le compagnie private cominciarono a introdurre per le ferrovie vari tipi di carri merce, tra cui i primi carri frigoriferi (usati nel 1877 per trasportare carne congelata da Chicago e Kansas City fino a New York); si diffuse in alcune zone d’Europa (come la Germania) un fiorente business di costruzione e noleggio di questi carri per gli utenti finali. La velocità dei carri merce all’alba della ferrovia arrivava fino a circa i trenta chilometri orari, ma l’introduzione dei freni automatici ad aria negli anni Venti del ventesimo secolo permisero velocità più elevate (al giorno d’oggi sono frequenti velocità di crociera di 120 chilometri all’ora, e non mancano esemplari di carro merce dotati di GPS e sistemi di rilevazione. In Italia la storia del carro merce inizia nel 1856, ma già all’inizio del Novecento erano più di cinquantamila, anche se non tutti dotati di standard costruttivi moderni. Nel 1914 erano più che raddoppiati su impulso del governo italiano, e durante la seconda guerra mondiale 80.000 vennero usati per il conflitto. La catena del freddo “su rotaia” divenne una realtà in Italia nel 1949, con l’invenzione dei primi carri frigoriferi ad opera della società cooperativa Interfrigo. Negli anni ’50 si operò una decisa modernizzazione dei mezzi e un adeguamento ai vari standard mondiali, anche se la perdita dell’esclusiva con Poste Italiane delle Ferrovie dello Stato sancì una flessione notevole del trasporto merci su rotaia.