Saggi sulla globalizzazione

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Il fenomeno della globalizzazione ha avuto fortissimi effetti sulla società, sulla cultura, sulla politica, sulla tecnologia e naturalmente sull’economia, perché lo svilupparsi di fitte interdipendenze tra Stati e aree geografiche un tempo considerate “distanti” passa per forza di cose anche dalla liberalizzazione dei commerci e dei traffici. Lo stesso termine “globalizzazione”, pur indicando un processo in atto ormai da decenni, è salito alla ribalta verso la fine del ventesimo secolo proprio grazie ai saggi degli economisti. In economia la globalizzazione è un fenomeno assai sfaccettato, che comprende l’integrazione economica tra Stati diversi, l’aumento del volume dei commerci internazionali, la mobilità dei capitali, la liberalizzazione del mercato del lavoro, le politiche di deregulation e liberalizzazione, l’affermarsi delle multinazionali sullo scenario politico. Per questo negli ultimi anni dello scorso secolo abbiamo assistito a un proliferare di saggi economici su questo fenomeno, che hanno dato origine a una letteratura vasta e completa. Il tutto senza considerare i saggi non propriamente economici, ma sociologici – come il celebre Nonluoghi di Marc Augé o Dentro la globalizzazione di Zygmunt Bauman – che sono riusciti a illustrare sfumature del fenomeno tanto interconnesse con ogni lato del nostro vivere da poter essere considerati indispensabili per la comprensione dell’insieme. Si va da veri e proprio pamphlet con un’agenda politica precisa, come No logo di Naomi Klein, sui lati più oscuri del mondo dominato dalle multinazionali, a testi come La globalizzazione e i suoi oppositori di Joseph Stiglitz.Il neokeynesiano Paul Krugman ha vinto il Nobel per l’economia nel 2008 proprio per i suoi studi sulla globalizzazione, tra cui Geografia e commercio internazionale e Un’ossessione pericolosa. Il falso mito dell’economia globale. Un altro Nobel che si è occupato dell’argomento è Amartya Sen, che ha raccolto nove dei suoi saggi in Globalizzazione e libertà.