Rinascimento

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Lo stile rinascimentale nasce naturalmente a Firenze e da qui si diffonde in tutta Italia e poi in Europa, prendendo il posto dello stile gotico. I mobili cominciano a recitare una parte sempre più importante nelle case, con le loro linee eleganti, senza mai uno sfarzo eccessivo, con un grande sviluppo delle ceramiche e l’armonia degli elementi che diventa evidente negli armadi, nei cassettoni, nelle credenze.Il mobile in sostanza inizia a non essere più soltanto un oggetto con uno scopo ben preciso all’interno della casa, ma un’opera d’arte a sé stante, per la quale non si esita a chiamare alcuni degli artisti più in voga del momento. In alcuni Paesi d’Europa, come nelle regioni tedesche, si arriva a uno stile iperdecorativo ormai ben lontano dalla semplicità delle linee rinascimentali e che già anticipa il Barocco. Tra i materiali, spiccano legni di quercia, ebano e noce, ma anche materiali preziosi come oro, avorio e madreperla. I mobili più diffusi dell’epoca sono ancora i cofani nuziali ai quali si accompagnano cassapanche e baldacchini, e poi secretaires, credenze, sedie e poltrone di ogni tipo, oltre al caratteristico inginocchiatoio e alle prime specchiere. Spesso si dice che il mobile rinascimentale è in sostanza un palazzo in miniatura: anche grandi architetti, infatti, si cimentano nella sua realizzazione, come Baccio d’Agnolo o Giuliano da Maiano.La tecnica dell’intarsio raggiunge i suoi vertici più alti tra la fine del Quattrocento e l’inizio del Cinquecento, con straordinari effetti di trompe-l’oeil. Per quanto riguarda infine gli elementi decorativi, grande attenzione alle proporzioni e ai decori, con piedi scolpiti a foglia d’acanto o a zampa di leone, con intagli scultorei anche desunti da vestigia archeologiche e un particolare gusto verso il classico e il mitologico, con dorature a foglia aurea.