Lo skateboarding

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Una delle discipline sportive più amate dagli adolescenti di tutto il mondo, lo skateboarding è praticato da quasi venti milioni di appassionati, la stragrande maggioranza dei quali è composta da teenager. L’origine dello skateboarding va probabilmente ricercata nella volontà dei surfisti californiani negli anni ’50 di trovare un modo per praticare il loro sport preferito anche all’asciutto, in mancanza di onde. Il vero boom si ebbe però negli anni ’70, grazie alla cruciale innovazione portata dalle ruote realizzate in poliuretano e non di metallo che permettevano una trazione e un controllo del mezzo immensamente superiori. Cominciarono a tenersi gare capaci di attirare centinaia di partecipanti, vennero fabbricati skatepark in tutti gli Stati Uniti e si diffuse la moda del “vert”, lo skateboarding con rampe semiverticali che permettevano tutti i tricks ai quali siamo abituati oggi, scoperti uno per uno dai pionieri di questo sport. Uno dei movimenti base dello skateboarding moderno è l’ollie, che permette di sollevare lo skate da terra saltando ed è alla base di moltissime tecniche moderne, come il kickflip, inventato da Rodney Mullen nel 1982. Una delle evoluzioni più recenti è stato lo straordinario 1080 (tre rotazioni complete durante la fase aerea) tentato e realizzato dal giovanissimo Tom Schaar a soli dodici anni, ottenuto nel 2012 su una megarampa. Lo skateboarding è collegato a una cultura “da strada” molto precisa, soprattutto nei primi anni ’70 e ’80, ed è stato spesso legato al movimento punk, anche se oggi questo collegamento è molto più tenue che in passato. Esistono molti stili di skateboarding, che hanno avuto successo in epoche diverse. Dall’originale freestyle negli anni ’70 si passò al vert, mentre lo street skateboarding dominò negli anni ’80. Al lato opposto dello spettro c’è il park skateboarding. Completano la disciplina il cruising, il downhill skateboarding, il big air skateboarding e il technical flatground skateboarding.