La storia dell’aerobica

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La ginnastica aerobica formalizzata nel modo moderno che conosciamo oggi ha una storia relativamente recente. Si comincia a parlare di allenamento aerobico, cioè all’attività metabolica svolta in presenza di ossigeno molecolare, intorno al 1968, con il libro del dottor Kenneth Cooper sul rapporto tra ipocinesi e malattie cardiovascolari. Il dottor Cooper, anche in seguito a un repentino aumento di peso che lo portò a scompensi cardiaci, cominciò a studiare l’argomento con attenzione, fino a sviluppare un tipo di allenamento basato su un programma di esercizi che prevedeva intensità moderata per lunghi periodi di tempo.In questo modo si riusciva a tonificare il sistema cardiovascolare si migliorava la condizione fisica complessiva. Cooper (a cui si deve anche il famoso “test di Cooper” per valutare l’efficienza aerobica dell’organismo) definiva la nuova disciplina «il giusto uso dell’ossigeno per mezzo di esercizi che accrescono la capacità del corpo di muovere aria dentro e fuori i polmoni con estremo beneficio della circolazione sanguigna». Una grande pioniera dell’aerobica negli anni ’70 fu l’istruttrice di ginnastica ed ex ballerina Jackie Sorensen, che studiò i movimenti del jogging e li tramutò in passi e salti da far eseguire a tempo di musica. In questo modo anche gli esercizi ripetitivi divennero fonte di divertimento. Il momento d’oro della ginnastica aerobica furono sicuramente gli anni Ottanta, quando molti personaggi dello spettacolo, sedotti dalla nuova moda in grado di garantire eccellenti risultati, cominciarono a fare a gara affinché ci fosse il loro volto sui VHS con programmi di fitness aerobico: fra tutti Jane Fonda, che fece dell’aerobica uno stile di vita e una vera propria miniera d’oro per migliaia di palestre in tutto il mondo. Nel frattempo la ricerca scientifica nella ginnastica aerobica veniva portata avanti da organismi internazionali come ACSM, AFAA e associazioni professionali come l’IDEA.