La rotaia Vignoles

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Nessun tipo di rotaia è più diffuso del modello Vignoles in tutte le sue varianti (dal nome del suo ideatore, l’inglese Charles Vignoles) nelle strade ferrate di tutto il mondo. La forma è inconfondibile, un profilato a doppia T con la base più larga e un piano di rotolamento a forma di fungo su uno stelo alto. In Italia talvolta vengono anche indicate come rotaie «vignole» o «vignola». L’uso della rotaia Vignoles si affermò molto dopo che Charles Vignoles ne suggerì l’uso sulla London and Croydon Railway per la prima volta nel 1836. L’origine di questo tipo di rotaia si fa risalire all’invenzione del modello a fondo piatto T-section (o «Flanged T») in uso negli Stati Uniti e inventato nel 1831 dal colonnello Robert L. Stevens, il presidente della Camden and Amboy Railroad. Prima si utilizzavano in tutto il continente rotaie di legno con rinforzi in ferro, e Stevens suggerì che una rotaia totalmente di ferro si sarebbe comportata meglio soprattutto per le sollecitazioni e per i cambiamenti climatici.Furono però gli inglesi, visto il loro maggior livello industriale, a costruire questo tipo di rotaia con profilo a T; nel maggio del 1831 furono consegnate le prime 500 rotaie a Filadelfia, ognuna delle quali era lunga quattro metri e mezzo e pesava 16 chilogrammi al metro. Le rotaie Vignoles erano più piccole di quelle di Stevens e con una base più larga di quelle moderne. Si cominciò a chiamarle Vignoles quando venne usato il mercurio cloridrico e il creosoto per trattare le traverse, permettendo di fissare direttamente le rotaie con chiodi da ferrovia (prima il colonnello Stevens aveva pensato di infilare chiodi piegati nella traversa per trattenere la piastra inferiore del binario, un sistema pratico ma poco affidabile rispetto ai successivi bulloni a testa larga con piastre in ferro interposte).