I vaccini per il gatto

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La vaccinazione per il gatto è uno dei primi doveri del padrone e date, richiami, modalità vanno scrupolosamente seguiti. I gatti sono protetti dalle malattie grazie al latte materno (il colostro) solo per le prime settimane di vita, ma già dopo la settima questa difesa comincia a diventare meno efficace. In genere la prima vaccinazione al gatto si fa intorno ai 2-3 mesi di vita, poi c’è un secondo richiamo dopo 2-4 settimane dal primo vaccino. Dopo, il richiamo sarà annuale. Per la vaccinazione è necessario recarsi dal proprio veterinario, che sottoporrà il gatto a una prima visita di controllo per accertarsi delle sue condizioni di salute e valuterà le sue caratteristiche specifiche (l’età, lo stile di vita, l’ambiente, l’area geografica di riferimento e quindi le malattie diffuse) per consigliare anche le altre vaccinazioni non obbligatorie che dovrebbero essere somministrate per garantire una perfetta salute al micio. Tutto quanto viene annotato sull’apposito libretto delle vaccinazioni, con tanto di data della vaccinazione, data consigliata per il richiamo da seguire scrupolosamente, trattamenti e interventi. Fate in modo che il libretto accompagni sempre voi e il vostro gatto ovunque andiate, per ogni evenienza. Le vaccinazioni obbligatorie per il gatto sono tre, la trivalente, che comprende vaccini per rinotracheite, calicivirosi e gastroenterite virale. È essenziale che tutti i gatti ricevano queste vaccinazioni perché sono molto pericolose, ma non sono da meno anche altre per cui esistono vaccini non di base ma molto utili: è il caso della clamidiosi e della FeLV, o leucemia felina. È anche possibile vaccinare il gatto contro la rabbia (obbligatorio in alcune regioni d’Italia come la Sardegna e per viaggiare in Europa) e la peritonite infettiva felina, anche se in quest’ultimo caso il dibattito sulla sua reale efficacia è ancora piuttosto viva.