Gli orologi Citizen

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La prima tra le produttrici giapponesi di orologi da polso è il gruppo Citizen, davanti a Seiko, Casio e Orient Watches. Fondata nel 1918 come Shokosha Watch Research Institute da un gioielliere di Tokyo, Kamekichi Yamazaki, produsse il suo primo orologio da tasca nel 1924. Fu proprio il sindaco di Tokyo, Goto Shinpei, a chiamare l’esemplare con il nome di “Citizen”, cittadino, con l’auspicio che potesse divenire un oggetto di uso comune e alla portata di qualsiasi persona. Il primo orologio da polso risale invece al 1931. Tra i modelli più importanti e i record che si sono susseguiti negli anni, da ricordare il primo orologio giapponese con meccanismo di calcolo per la data (nel 1952), il primo Citizen resistente agli urti (il Parashock del 1956, che venne lanciato da un elicottero in volo di fronte alla stazione ferroviaria di Kyoto per provarne la resistenza). Si prosegue poi con il primo orologio giapponese con sveglia (1958), il primo resistente all’acqua (Parawater, 1959: qui il test consistette nell’attaccare decine di esemplari a boe che vennero lanciate da una nave nel Pacifico per farle navigare fino agli Stati Uniti, e dopo un anno di deriva funzionavano ancora perfettamente), il primo orologio elettronico giapponese (l’X-8 del 1966), il primo orologio in titanio al mondo (sempre l’X-8 nella versione del 1970).E ancora si continua con il primo orologio con schermo LCD al mondo (Citizen Quartz CrystronAlarm LC, 1976), il primo orologio con spessore inferiore al millimetro (Citizen Quartz 790, 1978). Tra i brevetti degli anni successivi, più recenti, i sensori di profondità elettronici, il comando vocale, l’altimetro, gli orologi radiocontrollati. In particolare per gli appassionati di orologi il nome Citizen è legato a Eco-Drive, un movimento brevettato dalla stessa casa che funziona con celle solari e permette all’orologio di funzionare perfettamente senza doversi ricaricare mai.