Romanzi

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I romanzi sono opere narrative in prosa. Origini e caratteristiche salienti di questa forma letteraria di grande e diffuso successo sono controverse, ma si ritiene che il romanzo moderno inizi a partire dalla prima produzione in lingua d’oil (siamo nell’XI secolo). Nonostante si possano riscontrare caratteristiche tipiche del romanzo già in opere molto antiche e sorte in diverse parti del mondo, i romanzi, così come noi li intendiamo oggi, nascono solo a metà del ?700 e sono per gran parte in forma epistolare o di memoriale, cui vanno ad aggiungersi, sullo scorcio dello stesso secolo, romanzi incentrati sul tema del libertinaggio. Nell’800 i romanzi godono di particolare fortuna in tutta Europa: le opere di quest’epoca tanto ricca sotto l’aspetto culturale e letterario in particolare, finiscono inevitabilmente per rifletterne tutte le profonde innovazioni ma anche le forti inquietudini, sia individuali che comunitarie, raccontando soprattutto di relazioni umane, familiari e amorose, di solito sullo sfondo di trame eccessivamente tormentate dal punto di vista politico e sociale. Tra i romanzi più celebri del XIX secolo vanno menzionati almeno quelli storici di Walter Scott e I promessi sposi dello scrittore italiano Alessandro Manzoni, un capolavoro assoluto da cui si origina la nostra letteratura moderna. Il successo del romanzo si mantiene pressoché inalterato a cavallo tra ?800 e ?900, quando esso subisce notevoli modificazioni nelle tematiche trattate, nella lingua, nei contenuti e negli intenti degli autori: quest’epoca segna, in Francia, la nascita del romanzo sperimentale con Zola e, sulla medesima scia, in Italia la corrente letteraria detta Verismo, con Verga e Capuana come principali esponenti. Nel corso del Novecento i romanzi si evolvono di pari passo con l’uomo e l’ambiente in cui esso vive e opera, adattandosi alle scoperte e alle esigenze proprie di questo periodo, e legandosi quindi alla psicoanalisi, alla logica e alla linguistica.