Motori: i “volumi”

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I volumi o vani che si usano per descrivere la tipologia di un´autovettura stanno a indicare le parti in cui è diviso lo stesso veicolo, con apprezzabile demarcazione tra l´una e l´altra. Per questo non tutte le forme sono identiche e dalla classica tre volumi si passa alla due volumi e anche alla monovolume. Di norma infatti un´auto è caratterizzata da tre vani diversi: l´abitacolo per conducente e passeggeri, il vano bagagli e il vano motore. Il profilo classico dell´auto mostra una carrozzeria che evidenzia questa tripartizione, ma negli ultimi decenni si sono affermati modelli dove due o più di questi vani possono fondersi tra di loro, dando vita a una morfologia variabile e destinata ad evolversi ulteriormente nel tempo. La tre volumi classica è la berlina, che non ha l´abitacolo e il bagagliaio comunicanti tra loro perché hanno ciascuno un apposito accesso indipendente. La berlina più diffusa ha quattro porte (più la quinta, quella del bagagliaio), due o più finestrini per fiancata e 4-5 posti disposti in due file.La due volumi ha invece due o quattro porte ma soprattutto non c´è una vera separazione totale tra abitacolo e bagagliaio. In questa categoria rientrano gran parte dei fuoristrada e dei suv, ma anche le utilitarie: la sua caratteristica principale è quella di offrire maggiore elasticità e flessibilità nel carico, permettendo di ridurre o aumentare il numero di passeggeri a seconda delle necessità. Derivata dalla berlina ma per altri versi simile alla due volumi è la station wagon, con un vano però più ampio a fino a 7 posti a sedere. Infine ci sono le monovolume, quasi sempre a quattro portiere, con ampio vano bagagli comunicante con l´abitacolo, altezza pronunciata (simile a quelle dei SUV) e altre misure non diverse da quelle delle berline comuni.