Giglio

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Dietro un nome altisonante, racconti millenari, misteri, segreti ancora oggi non svelati, colori assolutamente divini, si cela il nome del Giglio. Un nome importantissimo e non solo. Per intere culture rappresenta ancora oggi il simbolo emblematico di purezza e candido spirito. Passeggiando lungo strade medievali presenti in particolar modo in Italia, possiamo scorgere rappresentazioni stilizzate del Giglio. Stendardi, incisioni presenti in palazzi importanti, piazze. Ovunque è presente il fiore del Giglio. Un fiore davvero unico che si distingue in ogni fiera dedicata ai fiori, ma anche in una comune abitazione, esibito in tutto il suo splendore. Uno dei Gigli più famosi è senza ombra di dubbio il Giglio di Firenze, che contribuisce a donare maestosità e ancor più splendore ad una delle più incantate città d’Italia. Possiamo incontrare i colori di questo splendido esemplare di fiore molto facilmente, ci basterà puntare lo sguardo verso piccoli vasi esposti al sole in estate, o in primavera inoltrata. Nella sua stagione più proficua il fiore del Giglio ci offre uno spettacolo di incredibile bellezza, regalando agli occhi mille sfumature di colore che virano dal bianco più puro al rosa, arancio intensissimi. Colori davvero unici e pieni di una vitalità inequivocabilmente magica. Ok, ci siamo innamorati del Giglio, ma come iniziare? Innanzitutto il Giglio è una pianta estremamente semplice. Per cui, scegliamo una bella esposizione e ci ringrazierà. Sei ore di luce sono una buona prerogativa per garantire alla pianta la massima resa. Fare attenzione solamente ad un fattore: il vento. Luce e riparo sono le armi vincenti per avere una pianta meravigliosa. La scelta successiva è il terreno. Optare per un terriccio ben drenato, evitando esclusivamente i ristagni idrici. Ottimo composto da realizzare è un mix di sabbia e argilla, mescolata al composto di torba e terra. Per quanto riguarda la messa in dimora, riserviamoci di posizionare i bulbi in primavera o in autunno. Mantenere la distanza di 15 cm fra ogni bulbo, per evitare che le piante soffochino fra di loro. Una caratteristica del Giglio è di non avere grande necessità di rinvaso, per cui se coltivata in vaso, possiamo goderci la pianta in crescita senza dover pensare presto alla sua risistemazione. Nel periodo di fioritura sarà indispensabile innaffiare molto più abbondantemente il Giglio. Limitiamo invece l’innaffiatura vigorosa durante l’inverno. Curiosità importante: innaffiare al mattino i Gigli li proteggerà da possibili attacchi di parassiti. Il Giglio teme un solo nemico, l’Erwinia Carotovora, il quale provoca con rapidità il marciume radicale in caso di eccessiva idratazione e ristagno idrico, ma se procediamo in questo modo, proteggeremo le nostre piantine con efficacia. Facciamo a meno della concimazione per i nostri cari Gigli, essendo di natura molto forti, ce la faranno da soli a crescere sani e senza ‘aiutini’. Per la potatura procediamo nell’eliminazione dei fiori secchi, senza intaccare altre zone della pianta. Un fiore davvero antico, oltre che magnifico, il Giglio rappresentava il simbolo indiscusso di purezza e candore, al punto che i celti sono stati i primi a donargli il nome che oggi conosciamo. Giglio per l’appunto sta ad indicare: bianco. La presenza di un bel fiore di Giglio nel nostro vaso scalderà l’atmosfera con i colori ultra pigmentati. Se invece volessimo iniziare a coltivarlo, possiamo attendere la primavera per seminare i piccoli bulbi in un terreno di terra comune. Via alla coltivazione del Giglio!