Fabrizio De Andrè

1528
1396 0 fabrizio_de_andre_ok

Nel panorama musicale italiano, Fabrizio De Andrè occupa un posto di primissimo piano, per aver stravolto i canoni della canzone italiana con le sue ballate, sempre sospese tra mito e realtà, scritte e cantate con il linguaggio sferzante dell’ironia, usata per frantumare la convenzione. Viene ricordato per aver stravolto le “canzonette” italiane con le sue ballate cupe, i cui protagonisti sono emarginati e derelitti e viene direttamente influenzato da personalità come Bob Dylan e Leonard Cohen, ma soprattutto da autori francesi come Georges Brassens. Rappresenta una assoluta novità nell’Italia degli anni sessanta.De Andrè appartiene a una famiglia della buona borghesia e si interessa da subito di letteratura, di poesia e di cantautori francesi mentre comincia a suonare la chitarra a sedici anni. Suona e canta in un gruppo country e western, “The Crazy Cowboy and Sheriff One”, con cui si esibisce nelle feste studentesche. In quegli anni comincia a scrivere canzoni strane e anticonvenzionali che parlano di suicidi, puttane, drogati e impiccati. Incide il suo primo 45 giri nel 1958, dal titolo “Nuvole barocche”, ma passa praticamente inosservato. A 22 anni si sposa e diventa padre di Cristiano.Il suo primo successo è “La canzone di Marinella”, interpretata da Mina nel 1965 e diventa subito un best seller. L’anno successivo esce il suo primo album, “Tutto Fabrizio De Andrè”. Nel 1976 incontra la cantante Dori Grezzi, sua compagna da allora e da cui ha avuto la figlia Luisa Vittoria e acquista un’azienda agricola in Sardegna. Seguono molti altri album (in totale 29) che De Andrè si rifiuta presentare in televisione (era molto restio anche ad esibirsi in pubblico). Il suo primo concerto infatti risale al marzo 1975 alla Bussola di Focette, affiancato dai New Tolls.A due mesi dalla morte del cantautore, nel 1999, viene istituito un premio in suo onore, rinominato in Premio Fabrizio De André, assegnato a chi, nei diversi rami della cultura, sia stato capace di diffondere la cultura ligure e specialmente genovese al di fuori della regione stessa.