Lo Sputnik

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Primo satellite artificiale lanciato in orbita intorno alla Terra della storia, lo Sputnik 1 (che in russo significa satellite, ma anche compagno di viaggio) rappresentò una delle più luminose vittorie dell’astronautica russa e ancora oggi rimane un soggetto molto apprezzato per il modellismo spaziale.Il lancio dello Sputnik, avvenuto tra il 4 e il 5 ottobre del 1957, anticipò infatti di qualche mese gli Stati Uniti, che riuscirono a mandare in orbita il loro Explorer 1 soltanto il 31 gennaio del 1958. Di per sé, lo Sputnik poteva sembrare non molto diverso da un giocattolo moderno: una sfera pressurizzata di alluminio di soli 58 centimetri di diametro con due trasmittenti, una serie di batterie e un termometro, più quattro antenne lunghe due metri e mezzo.Il lancio dello Sputnik 1 avvenne dal cosmodromo di Baikonur, nel Kazakistan odierno, e il piccolo satellite artificiale venne portato in orbita da un vettore R-7.La progettazione dello Sputnik si servì anche degli studi sui missili tedeschi V2 ideati da Von Braun e reperiti nella seconda guerra mondiale.Lo Sputnik 1 rimase in orbita per due mesi, e i suoi strumenti rimasero funzionanti per ventun giorni.Bruciò durante il rientro in atmosfera il 3 gennaio del 1958, dopo circa 1.400 orbite e aver percorso settanta milioni di chilometri, per fare un confronto quasi metà della distanza tra la Terra e il Sole.Curiosamente, il lancio dello Sputnik 1 non fu vissuto sulle prime come un trionfo per la Russai: la Pravda le dedicò appena una colonna di testo, ma la reazione degli americani (allora si era in piena guerra fredda e qualsiasi innovazione tecnologia legata all’industria aerospaziale poteva riflettersi sugli armamenti bellici) fece subito capire che il colpo rifilato agli Stati Uniti era stato molto duro, tanto che Lyndon Johnson, futuro Presidente, parlò di “un’altra Pearl Harbour”.