L’equilibrio di un acquario è una questione molto delicata: la temperatura, la presenza di minerali e sostanze, la salinità (nel caso di un acquario marino) vanno controllati con molta attenzione affinché non si venga a creare un ambiente ostile per i pesci e per le piante acquatiche che vi dimorano. Per questo bisogna ricorrere a strumenti specialistici per far sì che ognuna di queste variabili sia seguita a dovere. Fondamentali quindi sono i termometri, che possono essere analogici oppure digitali. Alcuni termometri, economici e non propriamente belli da vedere, sono quelli che si fissano al vetro anteriore della vasca mediante ventosa. Più soddisfacente come resa estetica è quello che tramite uno sperone si può fissare alla sabbia e mimetizzarsi tra le decorazioni dell’acquario. Si possono cercare termometri di precisione anche fuori dal mercato strettamente acquariofilo se, per le tipologie di piante e di pesci della propria vasca, si ha bisogno di un controllo estremamente raffinato della temperatura dell’acqua. In genere con il termometro digitale la lettura della temperatura precisa è più semplice, ma molto spesso non basta averne uno solo ma due o anche tre, per verificare che uno non sia ormai poco attendibile. Per quanto riguarda invece i densimetri, questi servono per misurare la densità di un liquido e quindi, nel nostro caso, la salinità dell’acqua nella vasca. Lo strumento più semplice è il densimetro in vetro, economico ma non troppo accurato, che va comunque lavato molto spesso con acqua e aceto o acido muriatico molto diluito per evitare le concrezioni di calcare che lo appesantiscano. Poi c’è il densimetro analogico a lancetta, anche questo non troppo costoso; sono precisi ma inaccurati, nel senso che indicano con costanza un valore ma spesso c’è uno scarto rispetto alla realtà; il vantaggio è che calibrandolo una volta poi lo si potrà usare senza problemi. La migliore soluzione è quella del rifrattometro ottico con compensazione della temperatura, preciso e affidabile ma costoso.
