Super Landini

1944
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Il trattore Super Landini è stato uno dei grandi protagonisti dei lavori agricoli e delle bonifiche del Ventennio fascista e dell’immediato dopoguerra, recitando un ruolo assai importante nel passaggio, in Italia, dalla trazione animale al più moderno mezzo meccanico.Prodotto negli anni che vanno dal 1934 al 1951 in più di tremila esemplari, il Super Landini (conosciuto anche come S. L. 50) montava un motore a due tempi monocilindrico del tipo “a testa calda”(di quelli, cioè, con accensione ottenuta mediante l’utilizzo di una superficie rovente, la “testata” posta sul “muso” del trattore”). L’alimentazione era a iniezione indiretta (dentro la testata c’era una camera ausiliaria di combustione con un iniettore verticale in grado di spruzzare il combustibile sulla calotta). Tra i vantaggi di questo tipo di tecnologia, che fu molto popolare nella prima metà del secolo scorso, rientra sicuramente la possibilità di utilizzare tipi di combustibile economici e facili da reperire; nel caso del Super Landini, gasolio, oli vegetali od olio pesante.A differenza dei modelli precedenti il Super Landini aveva un sistema di raffreddamento ad acqua ottenuto grazie a un radiatore a tubi alettati e una ventola meccanica, senza pompa idraulica. Il Super Landini aveva una cilindrata totale di 12.200 cc, con un motore in grado di sviluppare una potenza che nelle ultime versioni arriva fino a 50 cavalli; il peso a pieno carico era di 3.650 chilogrammi. La velocità massima, con ruote gommate, raggiungibile dal Super Landini era di nove chilometri all’ora. Il peso rimorchiabile era di cinque tonnellate, con una capienza del serbatoio di 100 chilogrammi di carburante e dieci chilogrammi per l’olio lubrificante.Le ultime serie di Super Landini avevano mostrato una particolare attenzione per l’ergonomia del posto di guida, con postazione a forma di “biga romana” per garantire la maggior sicurezza possibile per il guidatore.