Storia della break dance

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La break dance (vero nome b-boying o breaking) è uno stile di danza caratteristico della cultura hip hop americana diffuso negli anni ‘70 nel Bronx, il quartiere nero della periferia di New York City. Inizialmente trae alcune sue mosse dalla “capoeira” brasiliana instaurando da subito un forte contatto con il suolo sul quale vengono fatti passi e movimenti molto spettacolari, tra cui rotazioni (“spins” e ”glides”), movimenti frammentati (“electrics” e “freeze”) e passi acrobatici (“evolutions”) che costituiscono tuttora la parte principale di questo stile di danza. Il tutto all’interno dei cosiddetti “cypher”: cerchi di persone dove i b-boy si alternano per eseguire una battle, una sfida. I ballerini di breakdance, chiamati breaker, appartengono ad un gruppo, la “crew”.La storia della Breakdance si può dividere in 3 fasi: The Blueprint (1968-1974), Foundation (1975-1979) e  Powermove Era (anni ’80). Proprio negli anni 80 la break dance venne inserita nel programma del Black Power Movement, un movimento statunitense nero per l’uguaglianza sociale, allo scopo di risolvere i problemi di violenza tra le bande rivali di colore. Così le sfide di break divennero un modo per sfidarsi in mainiera non violenta direttamente sulle strade della città per determinarne la supremazia, attraverso mosse e acrobazie. Alla base di questo stile c’è la competizione (non a caso nasce come alternativa alle battaglie violente tra gang rivali). Si è poi evoluto in uno stile in grado di diffondere il rispetto e la tolleranza, fino a un vero e proprio genere di danza praticato e insegnato nelle scuole di tutto il mondo, Italia compresa. Molte sono le competizioni attive in tutto il mondo, come il Battle of the Year, considerato il più importante contest di break dance, o la Red Bull BC One, altro importante appuntamento “uno contro uno” per i ballerini di break.