Modelli votivi di navi in Europa

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Galere, galeoni e caracche sono tra i tipi di nave più comuni nelle raffigurazioni sotto forma di modellino in Europa tra il dodicesimo e il quindicesimo secolo. Alcuni dei modelli più antichi avevano una funzione soprattutto votiva: venivano cioè portati in processione nei luoghi di mare per essere benedetti, insieme ai marinai della barca o nave originale, oppure venivano offerte per propiziare un viaggio in mare, una pratica molto comune anche nei Paesi cattolici fino almeno al diciannovesimo secolo. I modelli avevano anche funzioni più «laiche»: ad esempio, visto che perfino navi di grandi dimensioni venivano spesso costruite senza che ci fossero dei piani precisi, stesi su carta e registrati, i modellini potevano servire al costruttore per mostrare quale sarebbe stato il risultato finale al potenziale compratore. Inoltre erano molto utili per i pittori che volevano raffigurare con precisione un’imbarcazione dell’epoca in un loro quadro o affresco e non potevano avere sempre davanti agli occhi una nave vera e propria. La Royal Navy inglese fece un uso estensivo dei modellini di nave tra il diciottesimo e il diciannovesimo secolo per mostrare piani di costruzione delle navi da guerra, ed erano estremamente dettagliati, realizzati e decorati dai migliori artigiani. In un certo senso, il modellismo navale odierno a scopo ludico nacque durante le guerre napoleoniche, quando i marinai prigionieri francesi e inglesi, confinati a volte anche per anni, passavano il tempo costruendo modelli in legno e osso; col tempo questa divenne una forma d’arte a sé stante e i modelli cominciarono a essere venduti al pubblico, che spesso forniva agli stessi prigionieri materiali come l’avorio per rendere il prodotto finale ancora più bello. In questi anni nacquero anche diverse associazioni di modellisti, come la Serpentine Sailing Society e il London Model Yacht Club, destinate a grande successo negli anni successivi.