Le punizioni

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Il calcio di punizione è un elemento del regolamento del calcio che si vede occorrere svariate volte durante una partita: è infatti il modo con cui durante una partita si riprende il gioco in seguito a un’infrazione, ed esistono vari specialisti (come in Italia Pirlo, ma anche campioni come Maradona, Zico, Platini, Roberto Carlos, Mario Corso, Zidane…) che proprio dell’arte di calciare punizioni precise e potenti hanno fatto una formidabile arma del proprio repertorio.Per battere una punizione, il pallone va sistemato nel punto in cui è stata commessa l’infrazione e deve rimanere immobile fino al momento del calcio; gli avversari non possono essere più vicini al pallone di nove metri e quindici centimetri.I calci di punizione si dividono in due tipi, diretto e indiretto (o “a due” e “di seconda”); il primo genericamente si assegna in caso di fallo verso un altro giocatore, il secondo riguarda determinati episodi come il fuorigioco, il tocco con le mani del portiere dopo aver ricevuto volontariamente il pallone da un altro compagno di squadra e così via. Nel calcio di punizione indiretto l’arbitro tiene il braccio sollevato fino a quando il pallone non ha cessato di essere in gioco o non ha toccato un altro giocatore, e quindi, a differenza di quello diretto, non permette di segnare direttamente una rete agli avversari.Nel caso la posizione fosse particolarmente vantaggiosa per un tiro diretto, di norma due giocatori della stessa squadra vanno sul pallone e il primo si limita a passare con un tiro di pochi centimetri la palla al compagno di squadra, che può a questo punto calciare la palla in movimento verso la rete. Se si commette un fallo da calcio di punizione diretto dentro la propria area di rigore, viene invece assegnato un calcio di rigore, cioè il tiro diretto dagli undici metri con tutti i giocatori a parte il portiere e il calciatore che batte dietro la linea del pallone.