La regola del fuorigioco

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Il fuorigioco è tra le regole più difficili da spiegare ai neofiti o a chi non si intende di calcio, anche per le numerose variazioni che sono intervenute nei regolamenti e che ne hanno di fatto cambiato la fisionomia negli ultimi anni: addirittura, nelle olimpiadi londinesi del 2012 è stata coniata una moneta che riporta sul retro il testo della regola, in modo da permettere anche a chi non era pratico di seguire lo svolgimento delle partite. Il punto di partenza è la regola 11 del Regolamento del Gioco del Calcio, il cui contenuto è in sostanza il seguente.Secondo il Regolamento, un giocatore è in posizione di fuorigioco – e quindi non può prendere parte all´azione, pena la concessione di un calcio di punizione alla squadra avversaria – quando si trova nella metà campo avversaria ed è più vicino alla linea di porta degli avversari sia rispetto al penultimo avversario che rispetto al pallone. In sostanza, questo si verifica soprattutto quando il giocatore si trova non allineato e più avanti rispetto all´ultimo difensore.Di per sé la posizione di fuorigioco non è un´infrazione, lo diventa soltanto se il giocatore prende parte all´azione, e cioè quando un compagno gli passa il pallone (la posizione di fuorigioco va valutata nel momento in cui il passaggio parte dal piede del compagno) e lui interviene nel gioco (toccando il pallone stesso), influenzando un avversario (con ostruzione o impedimento dei suoi movimenti) o traendo vantaggio dalla posizione (ad esempio quando il pallone gli arriva dopo essere stato rimbalzato dagli elementi neutri del campo di calcio, come l´arbitro, il palo, la bandierina del corner e così via).La sanzione per il fuorigioco è un calcio di punizione indiretto per la squadra avversaria; nella maggior parte dei casi il controllo del fuorigioco è affidato agli assistenti arbitrali o guardialinee.