Il tombolo

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Quella del tombolo è un’arte molto antica. Sono stati ritrovati dei tomboli addirittura in alcune tombe etrusche. La creazione del merletto con questa tecnica non è affatto semplice, ma richiede anni di pratica costante e una buona manualità. Lo strumento che si usa, chiamato appunto tombolo, è diverso a seconda del luogo di origine, così come le caratteristiche del tipo di merletto.La diffusione in Europa del tombolo, sembra sia iniziata dalle Fiandre verso il XVI secolo. Il tombolo ha generalmente una forma a forma di cuscino: circolare, a rullo o a cilindro. Solitamente si tratta di un sacco con un’imbottitura con una buona consistenza (a esempio segatura). Il disegno guida viene fissato su di esso.Per lavorare si usano delle navette in legno con una o più teste che vengono chiamate fuselli. Su di esse viene avvolto il filo. Il ricamo si ottiene con degli incroci e delle rotazioni dei fuselli. Il lavoro viene appoggiato su un cavalletto che ha il compito di sostenere il tombolo durante l’uso. Mentre si procede con la lavorazione si utilizzano degli spilli per tenere fermo il merletto sullo schema guida. Per le allacciature viene usato un uncinetto, la cui misura dipende dallo spessore del filo. Il filo utilizzato per il tombolo deve avere particolari caratteristiche. Prima di tutto deve essere molto resistente, perché viene sottoposto a continui sfregamenti. In base alla grandezza del filato si possono ottenere lavori molto diversi fra loro.La lavorazione del tombolo, ai nostri giorni, è diventato non più una necessità come nei tempi antichi, ma un’arte raffinata molto apprezzata. Questa tecnica viene ancora insegnata da madre in figlia, custodendo gelosamente ogni segreto sulla tecnica e sui disegni. Pur essendoci dei corsi indirizzati a tutti, è una tecnica talmente particolare e difficile, a cui dedicarsi per tutta la vita, che solo dopo anni di applicazione è possibile vedere i giusti risultati.