Il drago barbuto

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Fra i rettili più affascinanti, popolare soprattutto in Australia e negli Stati Uniti ma da qualche anno anche in Europa, c’è un amico “spinoso”: il drago barbuto, che attualmente può vantarsi di essere il sauro in assoluto più allevato. Il nome completo del drago barbuto è Pogona Vitticeps e appartiene alla famiglia degli Agamidi, che comprende circa 300 specie con diverse sub-famiglie. Il drago barbuto ha una coda non rigenerante, occhi con pupille tonde e palpebre mobili e, in molti casi, “sacche golari” da gonfiare in determinati momenti, ad esempio il corteggiamento o la sfida con altri maschi. Un drago barbuto adulto di norma è lungo circa mezzo metro compresa la coda, con tante variazioni di colore. La sua vita media è di sei o sette anni in natura ma nache una decina in cattività, se allevato bene e con tutte le necessarie attenzioni del caso. A differenza di altri rettili, il drago barbuto è un animale diurno. Il suo habitat – il deserto australiano – è particolarmente arido e secco, con pochissima pioggia e temperature alte. Il drago barbuto è onnivoro, e mangia soprattutto proteine animali, frutta e verdura. D’inverno il drago barbuto va in brumazione, nascondendosi sotto ripari naturali per mantenere costante la sua temperatura corporea, e al termine di questa sono pronti per l’accoppiamento. Il drago barbuto è un animale capace di diversi tipi di interazione sociale, con una forte personalità attraverso il linguaggio del corpo (in particolare la barba, che può essere estroflessa e cambiare colore, diventando più scura, oppure specifici movimenti delle braccia, della bocca, della coda o della lingua). Non sono infrequenti, nei mesi dell’accoppiamento, delle lotte tra maschi, che però hanno soprattutto un carattere rituale: il vincitore è chi riesce a mordere il collo dell’altro contendente, dimostrandosi il più forte.