I francobolli olimpici

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Tra i diversi generi per collezioni di filatelia tematica, uno dei più popolari è lo sport, e in particolare il collezionismo olimpico. Del resto lo stesso storico presidente del CIO Juan Antonio Samaranch era un appassionato filatelista, e nel 1982 su suo impulso nacque l’idea di una federazione per riunire tutti i collezionisti di francobolli olimpici. La federazione venne costituita a dicembre con il nome di Fédération internationale de philatélie olympique (FIPO), alla presenza di 16 collezionisti, com Samaranch come presidente, vicepresidente il membro del CIO Giorgio de Stefani, segretario Sabelli-Fioretti, vicesegretario Tecardi. Già per la prima edizione dei Giochi olimpici moderni del 1896 ad Atene venne emessa una serie di francobolli con valore crescente in dracme, e ne furono venduti 75.000 pezzi. A inizio Novecento e durante le guerre mondiali si perse l’uso dell’emissione di serie di francobolli dedicati ai Giochi, ma nel 1948 la tradizione riprese. Durante le Olimpiadi romane del 1960 uscirono nove valori: come oggetto, questi ebbero lo stemma ufficiale dei Giochi, lo Stadio Olimpico, poi il Velodromo, il Palazzo dello Sport all’Eur, il Palazzetto dello Sport al Flaminio, poi un console romano, il Discobolo di Mirone, il Pugile in riposo del Museo delle Terme e l’Apoxyomenos di Lisippo. Particolarmente importante dal punto di vista filatelico fu l’edizione 1980 dei Giochi a Mosca, sia per l’abbondanza delle emissioni sia per il boicottaggio che causò una offerta superiore alle attese di francobolli (i collezionisti statunitensi non li comprarono) e un rapido deprezzamento dei valori nominali. Da ricordare anche le serie emesse per gli anniversari del CIO. Tra i francobolli olimpici non si sono verificati celebri casi di imperfetti con conseguente ritiro dal commercio e pezzi rari. Almeno in linea di massima sono di maggior valore le collezioni di filatelia tematica basate sulle Olimpiadi invernali.