Quello degli activity tracker è uno dei settori più promettenti per quel che riguarda i gadget elettronici. Si tratta di apparecchi “indossabili” che vengono usati per monitorare alcune variabili e misurazioni importanti per il fitness e il benessere: la distanza camminata o corsa, il consumo di calorie, il battito cardiaco, la qualità del sonno. Fra i prodotti più popolari, FitBit (nelle varianti Flex, One, Zip), Jawbone (UP e UP24), Nike+ FuelBand, Polar Loop, Shine, GO Fitness Band e vari progetti portati avanti su Kickstarter.Si calcola che nel 2013 la categoria del digital fitness, di cui gli activity tracker sono la punta di diamante, è cresciuta fino a raggiungere un giro d´affari di 330 milioni di dollari, e la crescita annuale potrebbe essere pari a un fattore di tre. Alcune funzioni degli activity tracker possono essere emulati dagli smartphone e da altri oggetti di questo genere, ma il vantaggio indubbio dei tracker è che sono più piccoli, più leggeri, meno invasivi e possono essere indossati tutto il giorno (e anche la notte, per i dispositivi il cui compito è anche quello di monitorare la qualità del sonno).Varie grandi aziende informatiche e di telefonia stanno operando per realizzare strumenti più complessi degli activity tracker ma non scomodi come uno smartphone: ad esempio Samsung, con il suo Galaxy Gear, ma anche Apple, di cui si vocifera la prossima uscita di un “iWatch”; l’assunzione in massa di esperti nel settore dell´activity tracking negli ultimi mesi potrebbe essere una conferma in questo senso. Molto importante negli activity tracker è l´aspetto social, visto che le applicazioni dedicate al personal fitness puntano sempre di più sulla comparazione tra le proprie performance e quelle dei propri amici e sulla “gamification”, cioè la trasformazione in vero e proprio gioco delle proprie attività fisiche, con livelli e ricompense.
