Fotografia: l´esposizione

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L´esposizione nella fotografia è la misura del tempo in cui la pellicola o il sensore rimangono esposti alla luce che passa attraverso l´obiettivo, o anche la quantità di luce totale che passa attraverso il sistema ottico. Più precisamente, il diaframma, che regola l´intensità, e il tempo di esposizione concorrono a definire l´esposizione complessiva, per cui si può agire sull´una o sull´altra variabile per regolare l´esposizione. L´esposizione è da sempre il requisito fondamentale per fotografare con qualsiasi condizione luminosa. Quando le pellicole erano molto poco sensibili erano necessarie esposizioni interminabili, anche di ore; oggi basta una frazione di secondo, anche se per ottenere effetti particolari o in condizione di luce non ottimali si può giocare su questo parametro. Ad esempio un paesaggio innevato richiede un´esposizione maggiore, ma è soprattutto la notte a presentare le maggiori opportunità: mentre per fotografare un soggetto vicino si può fare ricorso al flash, è molto più problematico fotografare, ad esempio, un panorama notturno. Avendo un treppiede o un cavalletto (e senza elementi importanti in movimento che devono risultare centrali nelle foto) si può impostare un tempo di esposizione molto lungo, con sensibilità bassa del sensore, dando così luogo a un progressivo schiarimento dell´immagine. La misura della quantità di luce presente in una scena si ottiene grazie all´uso dell´esposimetro, che permette di risalire alla coppia tempo/diaframma più indicata per la luminosità di una particolare scena da fotografare. Gli esposimetri hanno varie modalità per definire la luce, da quella spot (in un´area ristretta e ben precisa) a quella media (che utilizza tutto il campo inquadrato), passando per la media a prevalenza centrale o semispot, una via di mezzo tra le prime due, e il metodo multizona o matrix, il sistema più affidabile e avanzato, che utilizza diversi sensori mediando i risultati con degli algoritmi specifici di calcolo.