Outdoor – il metal detecting

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Oggi forse è un po´ più inusuale di qualche anno fa, ma può comunque capitare di imbattersi, soprattutto in una spiaggia, in persone concentrate sull´analisi del terreno con un bizzarro apparecchio: è uno degli hobby all´aria aperta più curiosi che ci siano e si chiama metal detecting, dal nome dell´apparecchio utilizzato, metal detector, appunto. Il metal detector è semplicemente uno strumento elettronico che rileva la presenza di metallo nelle immediate vicinanze. Le applicazioni non hobbystiche sono sotto gli occhi di tutti, visto che può essere usato per garantire la sicurezza ad esempio con l´individuazione di oggetti non permessi e potenzialmente pericolosi ai controlli di un´aeroporto o per la ricerca di armi e munizioni in contesti bellici. Inoltre il metal detecting è molto usato nell´archeologia, a partire dall´uso che ne fece lo storico militare Don Rickey nel 1958 per delle ricerche sul campo di battaglia di Little Big Horn. Il metal detecting è però anche un hobby in contesti più “pacifici” e meno accademici. Il metal detecting può essere infatti utilizzato per ricercare monete, pepite di metalli differenti (oro, argento, rame), vari oggetti di valore storico come teste d´ascia, proietili, fibbie, soprattutto in Europa, dove con questa tecnica sono stati trovati tesori come quello anglosassone nello Staffordshire, poi venduto per più di tre milioni di sterline. La pratica del metal detecting in spiaggia è conosciuta anche come “beach combing” ed è soprattutto rivolta alla ricerca di monete o gioielli perduti sulla spiaggia. È un´attività più complessa di quanto non possa sembrare, perché gli hobbysti più seri compiono anche studi approfonditi sui movimenti delle maree e l´erosione delle spiagge, in modo da operare le loro ricerche nei momenti più favorevoli e massimizzare i reperti trovati con questa tecnica, bizzarra ma spesso efficace.