Speleologia e immersioni subacquee si mischiano in uno sport affascinante ed estremamente pericoloso se non praticato con le dovute precauzioni, ma capace di dare grandi soddisfazioni per gli inimitabili spettacoli naturali che è possibile ammirare. Le grotte sommerse, spesso poco esplorate o quasi del tutto inesplorate, sono tra le sfide più difficili della subacquea tecnica, e possono ospitare flora e fauna davvero uniche. Si tratta, come detto, di uno sport molto pericoloso: la possibilità di riemergere in caso di emergenza non è immediata, la via d´uscita può essere a notevole distanza o in profondità, la struttura della grotta può rendere difficile i movimenti e spesso la visibilità non è delle migliori. Inutile nasconderlo: in queste condizioni, spesso un incidente può avere conseguenze fatali. Bisogna anche fare i conti con il buio pesto delle grotte, che necessitano di luce artificiale – l´unica possibile – e la possibilità che ci siano forti correnti, oltre a strutture complesse e labirintiche. Per questo è necessario un addestramento avanzatissimo, con esperienza subacquea reale e formazione continua, senza mai forzare le tappe; si usa il filo d´Arianna, una sagola mantenuta in tensione e stesa lungo tutto il tragitto, per permettere ai subacquei di ritrovare la strada verso l´entrata. Anche la gestione del gas è ardua e necessita di applicare la regola dei terzi (un terzo per la discesa, un terzo per la risalita e un terzo di sicurezza) con necessità di avere una fonte d´aria alternativa completa e divieto di superare i limiti di profondità programmati prima dell´immersione, per non rischiare la narcosi da azoto. Infine, sono indispensabili due fonti luminose, due sempre accese e una di scorta in caso di rottura. Nell´addestramento si apprendono anche competenze e nozioni sull´attrezzatura e la sua configurazione, i protocolli, le tecniche, la gestione del gas, la propoulsione, la gestione delle emergenze e la psicologia, per reagire sempre con estrema calma agli imprevisti.
