In piscina – Ritratti: Mark Spitz

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Prima che arrivasse Michael Phelps a sbaragliare qualsiasi record precedente, il nuoto americano aveva un volto, quello del grande Mark Spitz. Ma un record appartiene ancora a “Mark the Shark”: quello di aver fatto registrare sette record mondiali (e, ovviamente, vinto sette ori) in tutti i sette gli eventi in cui partecipò alle olimpiadi di Monaco 1972, quando aveva fissato il suo obiettivo a sette ori. I risultati di quell´Olimpiade entrarono nella leggenda. Oro e record del mondo nei 200 farfalla (2:00.70); oro e record del mondo nella staffetta 4×100 stile libero (3:26.42); oro e record del mondo nei 200 metri stile libero (1:52.78); oro e record del mondo nei 100 metri farfalla (54.27); oro e record del mondo nella staffetta 4×200 (7:35.78); oro e record del mondo nei 100 metri stile libero (51.22); oro e record del mondo nella staffetta 4×100 misti (3:48.16). Un aneddoto ricorda che prima di partecipare all´ultima gara, i 100 metri stile libero, Spitz era titubante: aveva già vinto sei ori e non si sentiva sicuro di poter vincere anche il settimo. «Se partecipo in sei gare e vinco sei ori, sono un eroe; se partecipo in sette e ne vinco sei, sono un fallimento». Ma vinse anche quella gara, per mezza bracciata. Subito dopo, a soli ventidue anni, il campione coi baffi si ritirò dall´attività agonistica. Spitz è uno dei cinque olimpionici che ha vinto nove o più medaglie d´oro (ne aveva vinte altre due ai Giochi di Città del Messico del 1968), superato solo da Michael Phelps in questa speciale classifica. Una curiosità: all´età di 41 anni Spitz tentò un ritorno in vasca dopo che il filmaker Bud Greenspan gli aveva offerto un milione di dollari nel caso in cui fosse riuscito a qualificarsi per Barcellona 1992. Non ci riuscì per due secondi, ma i suoi tempi furono uguali, se non in alcuni casi migliori, a quelli di vent´anni prima.