Il modello di Palazzo Strozzi

814
994 0 Palazzo Strozzi_ok

I modelli architettonici sono spesso dei veri e propri capolavori; al giorno d’oggi, le ditte specializzate che propongono le loro soluzioni vantano la competenza di architetti con molte decadi di lavoro alle spalle, perché non si tratta semplicemente di riproduzioni a scopo dimostrativo ma, molto spesso, di copie dell’originale quasi perfette, dove la dimensione è l’unica discriminante.In passato, i modelli architettonici venivano costruiti dagli stessi architetti che avrebbero poi ultimato il palazzo vero e proprio, oppure da altri artisti che si specializzavano in questo tipo di modellistica che, all’epoca, faceva le veci di molti strumenti moderni e delle simulazioni al computer. Nel Medioevo e nel Rinascimento gli architetti infatti usavano i modelli proprio per mostrare ai clienti che aspetto avrebbe avuto la costruzione, e i muratori vi si affidavano per eseguire le precise volontà del progettista: molto più di una semplice “casa di bambola”. Ne è un esempio il modello del celebre Palazzo Strozzi a Firenze, che venne commissionato a Giuliano da Sangallo. Si tratta di una riproduzione lignea che potrebbe essere la stessa ancora oggi conservata nell’edificio, anche se non c’è certezza: si potrebbe trattare anche di quello preparato da Benedetto da Maiano, uno dei primi architetti di Palazzo Strozzi. Quello di cui disponiamo oggi è estremamente simile al palazzo finale e a come venne effettivamente realizzato, con un’unica importante differenza: in proporzione, l’edificio attuale è più alto di oltre tre metri e mezzo. Durante la costruzione infatti vennero aumentate le altezze del piano nobile e di quello superiore e in più viene inserito un attico sotto il cornicione. Anche il bugnato ha una lavorazione diversa: mentre il modello è a blocchi digradanti, Palazzo Strozzi ha il rivestimento esterno di pietre uniforme, con uno spessore che sfuma man mano che si va verso l’alto.