Il calcio è, semplicemente, lo sport più popolare del mondo sia per quanto riguarda i praticanti che per i calciatori, malgrado non abbia mai davvero sfondato nel Nordamerica e resti soprattutto una disciplina europea e sudamericana (anche se è da registrare la crescente attenzione del Medio e Lontano Oriente, soprattutto in Cina e ancor più in Giappone). Le regole del calcio sono conosciute da tutti o quasi, fin dalla più tenera età: si gioca in due squadre da undici su un campo rettangolare con due porte situate al centro dei lati più corti, e l’obiettivo è far attraversare la linea di porta con un pallone apposito – segnare un gol – senza toccarlo né con le braccia né con le mani, ma con qualsiasi altra parte del corpo (soprattutto piedi, ma anche testa e petto). Alla fine della partita, che dura novanta minuti divisi in due tempi da quarantacinque l’uno con un intervallo di quindici minuti nel mezzo, è proclamata vincitrice la squadra che ha segnato più gol dell’avversario. Il regolamento del calcio è piuttosto semplice, fin dalla sua teorizzazione in forma moderna in Inghilterra nella seconda metà del diciannovesimo secolo. I giocatori di ciascuna squadra si dividono in diverse categorie: un portiere, che è l’unico autorizzato a toccare il pallone con le mani, e un certo numero di difensori, centrocampisti e attaccanti per un totale di undici elementi; il loro numero e la loro disposizione in campo, decisi dall’allenatore, formano una serie di schemi che stanno alla base dell’evoluzione tattica del calcio, che ancora oggi conosce continui miglioramenti e modifiche. Praticamente ogni Stato del pianeta ha un suo campionato di calcio, spesso con diverse serie minori; la più importante manifestazione internazionale è quella dei Mondiali FIFA, che si tengono ogni quattro anni e vedono contendersi il titolo le trentadue migliori nazionali.
