La traina

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639 0 Pesca sportiva   La traina

Il concetto base della traina è estremamente semplice: si naviga su una barca o battello trascinando con apposite canne esche artificiali o di pesce vivo. In un certo senso, invece di muovere l´esca con la canna è tutta la struttura su cui poggia il pescatore a muoversi. La pesca alla traina può essere traina costiera o traina d´altura, conosciuta anche come “big game” per il suo carattere di ricerca delle prede più pesanti e difficili, come ad esempio il tonno, il pesce spada e la ricciola. La velocità standard per la traina va dai 2 ai 9 nodi per la traina con gli artificiali e tra il mezzo nodo e i due nodi per la traina con il pesce vivo, che viene conservato in apposite vasche (le vasche del vivo) per ridurre il più possibile il deterioramento delle esche fino al momento dell´innesto sugli ami. Con queste tecniche è possibile catturare tonni (soprattutto tra settembre e ottobre, periodo di migrazione), alelunghe, tombarelli, aletterati, aguglie imperiali, pesci spada, lampughe. Le canne vanno dalle 8 alle 80 libbre in base alla distanza dalla costa, alla profondità del fondo marino e al tipo della preda che si ricerca. Nella traina di profondità viene impiegato un altro tipo di equipaggiamento che conto affondatori idrodinamici, fili autoaffondanti in metallo, piombi a sgancio rapido, fili in dacron con anima piombata, piompo guardiano, palla di cannone o bal de fer. Nelle traina costiera (praticata di solito tra la primavera e l´autunno, quando le varie specie di pesci sono in movimento per la deposizione delle uova, la caccia, la migrazione) si possono pescare prede come aguglie, dentici (con la traina di profondità), dotti, leccie, ricciole, palamite, occhiate, pesci serra, sgombri, sugarelli e spigole. Rispetto alla traina d´altura le canne sono più leggere (non oltre le 30 libbre).