Istituto Italiano di Numismatica

625
1225 0 istituto_Italiano_di_numismatica_ok

Fondato nel 1912 a Roma, l’Istituto italiano di numismatica si affianca alla Società numismatica italiana come l’associazione dedicata allo studio della numismatica più importante d’Italia. Oggi ha sede in Palazzo Barberini a Roma, al n. 13 di via Quattro Fontane, e nacque su iniziativa di alcuni studiosi di numismatica. Tra di essi vi era Secondina Cesano, docente universitaria di numismatica alla Sapienza, collaboratrice della Treccani, specializzata nella descrizione dei tesori e dei ritrovamenti monetaria in Italia nella prima metà del XX secolo; tra i suoi allievi e assistenti ci fu Francesco Pavini Rosati che insegnò numismatica a Bologna, a Palermo, a Macerata e a Roma, uno dei massimi esperti della materia e grande figura per la conservatoria numismatica. L’Istituto Italiano di Numismatica è socio fondatore e membro del Centro Internazionale di Studi Numismatici che ha sede a Napoli, inoltre collabora con importanti istituzioni scientifiche internazionali: la Commission Internationale de Numismatique, l’Unione Internazionale degli Istituti di Archeologia, Storia e Storia dell’Arte di Roma, l’American Numismatic Society di New York. Fra le pubblicazioni più importanti dell’Istituto, gli «Annali dell’Istituto Italiano di Numismatica», atti di convegni, monografie, edizioni monetali. Tra i convegni più recenti organizzati dall’Istituto, «Per una storia del denaro nel Vicino Oriente antico», «Dal Denarius al Dinar: l’Oriente e la moneta romana», «Weights in Context. Bronze Age Weighing of Eastern Mediterranean: Chronology, Typology, Material and Archaeological Contexts», «Quantifying Monetary Supplies in Greco-Roman Times». Per trent’anni l’Istituto è stato diretto da Laura Breglia, allieva di Ranuccio Bianchi Bandinelli (uno dei più importanti innovatori italiani nello studio dell’archeologia) grande specialista nel campo della numismatica greca, che diede inizio alla pubblicazione periodica degli Annali dell’Istituto e fu figura centrale nel rinnovamento della ricerca antichistica italiana a partire dagli anni Sessanta.