Che cos´è la pesca sportiva

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Fin dall´antichità, la pesca ha rappresentato uno dei modi più usati dal genere umano per procacciarsi il cibo. Con tecniche via via sempre più elaborate, la possibilità di nutrirsi con quanto veniva donato dal mare si fece parte integrante delle strategie di sopravvivenza. Al giorno d´oggi, con l´avvento della pesca industriale o su larga scala, gran parte della pesca individuale si è trasformata in pesca sportiva, sia che questa venga praticata in corsi d´acqua dolce che in mare.Esistono fondamentalmente tre tipi diversi di pesca sportiva, ognuno con le sue peculiarità: la pesca di superficie (il classico pescatore con la canna sulla riva di un lago o sul molo di una città marinara), la pesca dalla barca con diverse intensità e la pesca subacquea, sia quella con semplice maschera, boccaglio e boa segnalatrice sia quella completa di muta e bombole. Pesca di superficie (in barca e a terra) e pesca subacquea fanno parte della FIPSAS, la Federazione Italiana Pesca Sportiva e Attività Subacquee.Negli ultimi anni, i primi due tipi sono stati caratterizzati dal diffondersi di una nuova etica, il cosiddetto «No Kill» o «Catch and release», che, in accordo coi principi di questo sport che prevede soprattutto la sfida con la preda stessa e non tanto la sua cattura a scopo nutrizionale, prevede il rilascio del pesce una volta catturato, oltre all´utilizzo di tecniche che garantiscono le minori sofferenze possibili al pesce, come gli ami senza ardiglione, la tenuta del pesce in acqua, il rapido recupero e liberazione del pesce, il contatto mai a mani asciutte. Diverso il discorso per la pesca subacquea, che normalmente prevede la morte della preda ma se non altro consente di selezionare esclusivamente le razze più adatte alla consumazione alimentare, senza cioè rischiare di catturare e uccidere pesci che poi non possono venire mangiati perché indigesti.