Aristotele

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Nato nel 384 a.c. a Stagira, Aristotele era figlio del medico personale del Re di Macedonia. Rimasto orfano a 17 anni, si trasferisce ad Atene e frequenta l’Accademia di Platone, con ottimi risultati in matematica e astronomia. Uno dei principali interessi di Aristotele sarà sempre quello per le scienze della natura.Dopo vari viaggi e vicissitudini, Aristotele fonda ad Atene una scuola pubblica che chiama “Liceo” in onore di Apollo Licio. Le sue lezioni riguardano numerosissime discipline, tra cui fisica, astronomia, geometria, zoologia e politica. Ma una delle materie più importanti fu l’insegnamento della Logica, grazie alla quale dimostrò che i fenomeni naturali possono essere spiegati e che non devono essere considerati eventi soprannaturali. A causa di mutamenti politici è costretto a ritirarsi nell’isola di Eubea, dove muore nel 323°.c. a 62 anni.Aristotele vede la filosofia come una ricerca scientifica, utile a comprendere l’ordine naturale delle cose. Naturalmente molte idee di Aristotele si rivelarono non corrette con la scoperta del telescopio. Aristotele divideva il sapere in tre parti: le discipline poietiche (la produzione degli oggetti materiali), le discipline pratiche (la “produzione” dei comportamenti umani), le discipline teoriche (la ricerca della conoscenza). Aristotele concepisce un dio non salvatore, bensì frutto dell’esigenza del cosmo di mantenere un ordine.Purtroppo molte opere di Aristotele sono andate perdute. Sono giunti a noi alcuni scritti trasmessi da suoi studenti, e più precisamente: opere di logica-linguistica, di fisica, di metafisica ed opere morali, politiche, di poetica e di retorica. Per Aristotele, la retorica era una delle discipline essenziali. La base delle tecniche di persuasione. E’ tramite la retorica che un oratore può trarre vantaggio, determinando anche gli atteggiamenti e gli stati d’animo più favorevoli nell’ascoltatore. Il pensiero di Aristotele fu ripreso spesso nelle varie epoche successive, in particolare nel Medioevo. Aristotele ebbe il grande merito di divulgare l’idea del limite umano.