Storia del rugby a 15

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Il rugby a 15 è uno degli sport più nobili della tradizione europea e negli ultimi anni ha avuto un riscontro di pubblico sempre più clamoroso anche in Italia, dove da tempo è tra i più seguiti dagli appassionati.La leggenda racconta che nel 1823 uno studente della scuola di Rugby, tra le più esclusive del Regno Unito, durante una partita di calcio afferrò la palla con le mani e cominciò a correre verso la linea di fondo, consuetudine in realtà tutt´altro che rara a quei tempi, quando lo sport del calcio ancora non seguiva regole codificate e valide per tutti. Quarant´anni dopo, nel 1863, venne fondata la Football Association per stabilire un regolamento fisso per il football, ma il risultato fu creare due diverse fazioni: il «Dribbling Game», che diede origine al calcio come lo conosciamo oggi, e l´«Handling Game», padre del rugby e praticato soprattutto dai rappresentanti della città di Rugby e del Blackheath.La Rugby Football Union venne fondata invece nel 1871, con la messa fuorilegge della diffusa pratica dell´«hacking», ovvero la possibilità di… rifilare sonori calci negli stinchi agli avversari. Rimasero validi invece il placcaggio (non alle gambe) e il passaggio con le mani. Negli anni successivi il regolamento venne ulteriormente affinato e il numero dei praticanti scese da 20 a 15; un´ulteriore divisione si ebbe con le branche del rugby a 13 (rugby league) e a 7.Oggi il rugby union, ovvero il rugby a 15, è uno sport incentrato soprattutto su tornei internazionali che attirano milioni di persone da tutto il mondo. C´è una Coppa del Mondo che viene giocata ogni quattro anni, il Sei Nazioni (disputato ogni anno da Galles, Irlanda, Scozia, Inghilterra, Francia e Italia) e il Rugby Championship, corrispettivo al di sotto dell´equatore del Sei Nazione, giocato tra Nuova Zelanda, Sudafrica, Australia ed Argentina.