Yen giapponese

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Lo yen giapponese (pronunciato “en” in patria) è stato introdotto in Estremo Oriente (durante l’epoca Meiji) nel 1872, con una nuova suddivisione decimale che doveva sostituire il sistema monetario molto complesso che nel periodo Edo era vigente in Giappone (con monete assai particolari come l’oban, una grande moneta d’oro di forma ovale da 17 centimetri per 10 centimetri e 165,4 grammi d’oro).Il motivo dell’adozione di una monetazione così diversa rispetto a quella del passato è da ricercarsi nella grande diffusione, sempre nel diciottesimo secolo, delle monete di dollaro spagnolo sulla costa della Cina e del Giappone, su navi che passavano da Manila partendo da Acapulco nel Messico. Le prime monete a “copiare” la tipologia di quelle spagnole in Oriente furono i dollari d’argento di Hong Kong, ma il successo fu di breve durata; il governo cinese infatti preferiva i familiari dollari messicani, perciò vendette le macchine per il conio ai giapponesi, che cominciarono a emettere la nuova valuta (fino al 1873, tutti i “dollari” del mondo, nuovo yen compreso, avevano più o meno lo stesso valore, discendendo dai “pezzi da otto” spagnoli). Fino al 1971 e dal 1949 lo yen è stato ancorato al dollaro, poi al momento della risoluzione degli accordi di Bretton Woods il suo valore cominciò a fluttuare. La parola “yen” in giapponese significa, esattamente come “yuan” in cinese, “oggetto rotondo”. Attualmente in Giappone sono in circolazione tagli monetari da 1, 5, 50, 100 e 500 yen, e banconote da 1000, 2000, 5000 e 10.000 yen. In particolare la moneta da 500 yen è una di quelle di maggior valore nel mondo (al 2014, qualcosa più di tre euro e mezzo). Lo yen è considerata la valuta più importante del mondo dopo il dollaro, l’euro e la sterlina.