Vetri antichi

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Il vetro è un materiale con una lunghissima storia: secondo la Storia naturale di Plinio il Vecchio, già i Fenici realizzavano oggetti in vetro, e disponiamo di un grande numero di pezzi egiziani (gioielli, monili, stoviglie) per non parlare di quelli di origine indiana o cinese, tutti vari secoli prima di Cristo. La comodità del vetro soprattutto per le finestre (già fin dai tempi di Roma antica), grazie alle caratteristiche di trasparenza che garantiscono la luce diretta proteggendo però da spifferi e temperature troppo alte o troppo basse, ha portato in parallelo a uno sviluppo della lavorazione anche a scopi ornamentali.Varie tecniche come il vetro soffiato o il mosaico hanno portato il vetro alla ribalta come elemento decorativo anche in modalità prima del tutto sconosciute, segnando anche discrepanze a livello locale. Nel nord Europa, infatti, nel Medioevo venne sostituita la soda dalla potassa, più comune in quelle zone, e per questo motivo i vetri antichi provenienti dalle regioni settentrionali o da quelle meridionali del Vecchio continente sono facilmente distinguibili. Particolarmente pregiati sono i vetri veneziani, tanto raffinati che uno statuto del 1271 vieta l’importazione di vetro dall’estero, mentre vent’anni più tardi si sancisce il trasferimento della fiorentissima industria del vetro nell’isola di Murano, in modo da mettere al sicuro la Repubblica da eventuali incendi. Sempre a Venezia nascono gli occhiali da vista in vetro (prima si usava il berillo), gli specchi di Murano e il famoso cristallo, ottenuto con l’aggiunta di manganese e di sodio al vetro.Fra i cristalli il più famoso ancora oggi è quello di Boemia, prodotto fin dal tredicesimo secolo nelle regioni della Boemia e della Slesia: la forte presenza in questi territori di cloruro di potassio e gesso garantiva infatti un vetro incolore chiaro e molto stabile, privo di piombo, che diede origine a una scuola di artigiani presto celebri per la loro abilità nel taglio.