Sport estremi – il bungee jumping

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Negli ultimi anni il bungee jumping ha conquistato una notevole popolarità anche per via della relativa poca esperienza necessaria per cimentarsi nell´impresa e diventare, anche se per pochi secondi, un praticante di sport estremi. Molto semplicemente si tratta di un salto effettuato da un luogo elevato come un ponte dopo essere stati imbracati (in genere alle caviglie) da una corda elastica fissata nel luogo del lancio. Ormai più di un milione di persone, dall´anno del primo elastico da lancio (nel 1993), si sono cimentati nel salto nel vuoto. Ogni elastico costa circa 4.000-5.000 euro ed è realizzato in materiali che garantiscono la massima sicurezza; è costituito da una striscia di fili di lattice che viene passata circa cinquanta volte tra due anelli, più una seconda serie applicata alla prima per rendere la corda ancora più salda. L´elastico si può allungare quasi fino a sette volte la sua lunghezza iniziale e pesa una cinquantina di chili; di solito è garantito per un migliaio di salti ma viene sostituito dopo circa duecento. In ogni caso, c´è sempre anche la corda di sicurezza nel caso remotissimo in cui l´elastico dovesse spezzarsi. L´imbracatura è composta da attrezzatura per alpinismo, con cavigliere, moschettoni, imbrago costruiti anch´essi con materiali professionali. Una volta giunti sul luogo del salto è sempre necessario firmare alcuni documenti che manlevano la ditta organizzatrice e fungono anche da autocertificazione del proprio buono stato di salute; dopo essere stati imbracati si riceve una breve lezione sul salto e dopo un countdown finalmente ci si butta, in avanti, a braccia aperte e con la faccia rivolta verso la caduta. L´accelerazione arriva ad altissime velocità e poi ci sono i caratteristici tre “rimbalzi” dell´elastico. In Italia il punto più alto è quello del Ponta Valgadena, nell´Altopiano di Asiago, di ben 175 metri.