Spaghetti alla carbonara

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La carbonara è un piatto tipico italiano della cui origine non si hanno certezze. Varie e differenti le versioni. La meno accreditata la vuole inventata dai carbinai, coloro che producevano il carbone dalla legna; una seconda ipotesi la fa risalire invece agli stessi carbonari, gruppo rivoluzionario attivo in Italia dalla fine del Settecento; la terza la inserisce temporalmente nel 1945 quando gli Alleati arrivarono a Roma e, casualmente, mescolarono gli spaghetti sconditi con ciò di cui erano ghiotti e cioè uova e bacon; una quarta filosofia la collega invece al duca napoletano Ippolito Cavalcanti che editò un libro nel 1837 dove sembrerebbe esserci una ricetta simile. A prescindere dall’inventore, gli spaghetti alla carbonara rappresentano uno dei piatti più conosciuti dello Stivale. C’è chi usa solamente guanciale e chi pancetta affumicata, chi pecorino romano e chi parmigiano e ancora chi utilizza uova intere contro coloro che invece la preparano solo con i tuorli; c’è infine la panna, amata o odiata a seconda dei gusti. Questa è una delle versioni della ricetta per un piatto di spaghetti alla carbonara da leccarsi i baffi. Per quattro persone cuocete 400 g di spaghetti. Preparate il condimento così. Tagliate a mattoncini 150 g di guanciale e non pancetta, perché così vuole la tradizione romana: rosolateli in un cucchiaio di olio finché il grasso non diventa trasparente e la carne leggermente croccante. Togliete dal fuoco. In un’insalatiera capiente sbattete tre uova fresche, salatele, pepatele e mescolatevi 100 g di pecorino romano. Quando la pasta è al dente saltatela nella padella con il guanciale e poi versatela nell’insalatiera: mescolate velocemente e servite subito. La carbonara è ottima quando le uova non si sono cotte troppo ma hanno formato una crema che avvolge delicatamente gli spaghetti. I più ortodossi non accettano, a tal fine, l’uso della panna o di altre salse: aiutatevi al massimo con poca acqua di cottura.