Rassegna fotografica Menotrentuno

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L’associazione culturale no profit Su_Palatu Fotografia promuove la quarta edizione di Menotrentuno, la rassegna fotografica internazionale a cadenza biennale dedicata a giovani professionisti dell’immagine, scelti sotto i 31 anni di età. In programma, diverse mostre fotografiche tra cui quella all’aperto nel Centro Storico di Villanova in Piazza Mercato Vecchio “All’Ombra della miniera” di Laura Marchiori. Sonia Borsato e Salvatore Ligios sono i curatori della rassegna che durerà fino al 30 settembre.Tematica di quest’anno è la memoria, in particolare quelle delle nuove generazioni, di cui si cerca di capire con quali hanno un rapporto privilegiato e quali abbandonano senza troppi rimpianti. Ribadendo il motto che ispira la rassegna «Menotrentuno riparte alla ricerca di sguardi contemporanei che sappiano raccontare il mondo e costruire una realtà che veda i giovani protagonisti del loro tempo». Nelle edizioni precedenti le tematiche affrontate sono state quelle della rivoluzione del turismo (2006), del delirio giovanile (2008) e della giovane violenza (2011). Si tratta infatti della quarta edizione, articolata quest’anno in 18 mostre che coinvolgono più paesi e città dell’isola. In occasione del festival, verrà assegnata al miglior progetto esposto una borsa di 5.000 euro da una giuria internazionale, grazie alla sinergia con il Premio Surrau Photo Win – Premio internazionale di fotografia,  ideato dalla collaborazione dell’associazione Su Palatu e Le Vigne Surrau di Arzachena. Le mostre principali vengono affiancate da un circuito off denominato ABanda con tante mostre parallele in moltissime città sarde, da Cagliari a Sassari.In occasione della rassegna è possibile visitare presso il Chiostro degli Scolopi della biblioteca comunale di Tempio Pausania la mostra fotografica “Memoria-Memory”. Presenti le immagini di Daria Tuminas col titolo “Ivan e la luna”, che richiamano ricordi d’infanzia dell’autore vissuto in un remoto e freddo villaggio russo, e il tedesco Konrad Lippert con “Li chiamano problemi”, le cui foto ruotano intorno alla guerra che da secoli ormai anima il pianeta: quella di religione.