Modellini di nave antichi

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L’idea di costruire delle piccole riproduzioni di navi con vari scopi – ludici, religiosi, di «modellismo» ante litteram, come testimonianza diretta di una tecnologia –non è una prerogativa dell’uomo moderno; anzi, nei tempi antichi i modellini di navi e barche erano una consuetudine, tanto che migliaia di esemplari sono poi stati scoperti in tutto il Mediterraneo, in particolar modo provenienti dall’antica Grecia, dall’Egitto e dalla Fenicia.I modellini di nave antichi sono un documento straordinario per gli storici, che studiandoli con attenzione possono documentarsi sulle tecniche di marineria e sull’evoluzione della navigazione nei secoli. Le barche erano pur sempre tra i prodotti più complessi dell’epoca da un punto di vista tecnologico, con decisive influenze anche su altri campi dell’agire e dello scibile umano, come la guerra e il commercio: in pratica, si può dire che studiare il modello di una nave greca o egizia permette di sapere moltissime cose sui marinai che la usavano per navigare.In più, i modellini di nave antichi potevano avere anche altre funzioni. Ad esempio le piccole navi dell’antica Grecia potevano essere usate come offerte votive o essere sepolte insieme al morto, oltre a fungere da suppellettili come calici o lampade. Alcuni modelli greci sono di altissimo valore storico, come il modello di Kassel, che è stato decisivo per ricostruire la forma e le proporzioni di una emiolia, un tipo di nave da guerra. Fra i modelli più belli una menzione speciale spetta sicuramente a quelli egizi, in materiali come avorio, legno, argilla, probabilmente giochi per bambini e in materiali più preziosi per essere sepolti con i notabili del tempo. Ad esempio, molti modellini vennero trovati nella tomba di Tutankhamon e in quella di Meketre, a dimostrazione dell’importanza delle barche tra gli Egiziani, per i quali il Nilo era molto più di un semplice fiume.