Miti del passato: Juan Manuel Fangio

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Per molti è stato il più grande di tutti, con Michael Schumacher, Ayrton Senna e pochi altri fuoriclasse a insidiargli il titolo. Juan Manuel Fangio è stato un pilota argentino di Formula 1 capace di dominare per tutti gli anni Cinquanta del ventesimo secolo, vincendo il titolo mondiale nel 1951, 1954, 1955, 1956 e 1957, con un totale di 52 Gran Premi (24 vittorie e 35 podi) e 29 pole position. Di origine italiana (il padre Loreto era di Castiglione Messer Marino, in provincia di Chieti, e la madre di Tornareccio), Juan Manuel Fangio nasce a Balcarce il 24 giugno del 1911 e intraprende la carriera di pilota professionista nel 1936, al Premio Circuito di Benito Juarez. Corridore preciso ed eclettico, fece la storia non soltanto della Formula Uno ma anche di molte corse a ruote coperte come la Mille Miglia, la Carrera Panamericana, la 12 ore di Sebring e altre ancora. Esordì nel campionato del mondo di formula 1 nel 1950, al volante di un’Alfa Romeo 158, e per tutto l’anno diede origine ad appassionanti duelli con il suo compagno di scuderia, Nino Farina, che vinse quell’anno anche per il ritiro di Fangio al Gran Premio d’Italia. Nel 1951 con l’Alfa Romeo 159 si aggiudicò il titolo mondiale, ma un incidente a Monza nel 1952 lo costrinse a un lungo stop; ma dal 1954, dopo essere passato dalla Maserati alla Mercedes, cominciò il suo dominio, funestato solo dal terribile incidente del 1955 durante la 24 ore di Le Mans, che uccise più di 80 persone e costò quasi la vita allo stesso Fangio. Nel 1956 vinse il titolo con la Ferrari (anche se pare che non ci fosse un rapporto molto amichevole con Enzo Ferrari) e nel 1957 tornò in Maserati per il suo ultimo alloro, ritirandosi poi nel 1958 tra gli omaggi di tutto il mondo dell’automobilismo.