La yucca

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Fra le piante da interni più diffuse figura sicuramente la Yucca, conosciuta anche come “tronchetto della felicità”. Fa parte della famiglia delle agavi ed è originaria delle regioni con clima tropicale secco del Centroamerica. Tra le specie più coltivate per interni ci sono soprattutto la yucca aloifolia, yucca gloriosa, poi la yucca australis e la yucca elephantipes. La yucca ha bisogno di sole, di terreni asciutti e ben drenati che non siano a rischio di ristagni d’acqua, capace di farne marcire le radici. Il clima ideale per la sua coltivazione in Italia è quello marittimo, ma in genere basta che non ci siano rischi eccessivi di gelate o inverni lunghi e rigidi. Il suo intervallo di temperatura va da circa 10 gradi a 25 gradi, con buona circolazione d’aria fresca. Per le piante in vaso è necessario un ambiente caldo e luminoso, con poche annaffiature durante l’inverno e di più durante i mesi primaverili ed estivi. La yucca casalinga non supera i due metri, mentre allo stato selvatico può arrivare anche a 15 m. È buona regola, durante i mesi estivi, portare la yucca fuori, in pieno sole; in questo modo si favorisce la fioritura. La fioritura della yucca si presenta come infiorescenze a pannocchia su lunghi steli, ma è difficile che questa pianta fiorisca nell’appartamento. La yucca va concimata con concime liquido ogni mese da aprile fino a ottobre; si possono usare concimi con alto tenore di azoto, che favorisce lo sviluppo delle foglie. La yucca non necessita potatura, è sufficiente eliminare le foglie secche per far sì che non favoriscano le malattie parassitarie. Tra i parassiti di cui può essere vittima la yucca c’è il fungo Botrytis e la cocciniglia (soprattutto la cocciniglia bruna e la cocciniglia farinosa). La yucca può moltiplicarsi sia per divisione del tronco che attraverso i germogli alla sua base.