La petunia

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Le splendide e profumate fioriture della petunia, delle cui 40 specie molte sono a carattere annuale, sono un “must” in quasi tutti i giardini, per la cascata colorata che da sola può decorare a dovere un balcone o un terrazzo. La varietà di colori è poi estremamente ampia, coprendo tutto lo spettro dal bianco al rosa, dal viola al blu, e con fiori che durano da metà primavera a metà autunno. Le tipologie e le cultivar di petunia sono moltissime ed è quindi possibile “personalizzare” il proprio giardino anche intervenendo sulla forma del fiore, grazie alla grande quantità di ibridi disponibili, ad esempio con fiori doppi, con corolle frastagliate o “mosse”. Un modo tipico per coltivare le petunie è quello di appenderle a vasi o a ciotole, in modo che possano sviluppare al massimo verso il basso i loro fiori. Naturalmente possono anche essere messe a dimora nella terra piena, con terreni ricchi di materia organica, freschi e profondi, con presenza possibilmente anche di corteccia e un po’ di sabbia per favorire il drenaggio ed evitare il rischio di ristagni idrici; questo anche perché le petunie vanno annaffiate molto spesso, almeno ogni due o tre giorni, o ancora più di frequente durante l’estate. Il terreno, però, dev’essere perfettamente asciutto prima di procedere a una nuova annaffiatura. È meglio scegliere una posizione con molta luce, che garantisca almeno sei ore di sole durante il giorno, pena fioriture più scarse e qualitativamente inferiori. Non si tratta di piante molto resistenti, anche per colpa del fusto sottile, quindi è bene evitare le zone ventose per le nostre petunie. I cespugli di petunia raggiungono e superano facilmente anche il mezzo metro d’altezza. Tra i parassiti che attaccano le petunie ci sono il ragnetto rosso (individuabile perché le foglie diventano grigie o rugginose) e gli afidi.