La licenza per la collezione di armi

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Le armi, ben prima di essere un oggetto da collezione, sono un mezzo per la difesa e per l’attacco: per questo è necessario avere un’apposita licenza se si vogliono detenere armi anche da collezione in casa propria. Oggi la licenza di collezione per armi da fuoco permette di custodire armi corte o lunghe in numero superiore a 3, se armi comuni, o 6, se armi sportive. Attenzione, perché si parla di detenzione e non di porto d’armi, e quindi vale solo per mantenere le armi negli appositi espositori. Per quanto riguarda le armi antiche artistiche o rare, è necessario prima di tutto definire questa categoria specifica. L’arma antica è di norma ad avancarica e costruita prima del 1890; l’arma da sparo artistica invece presenta delle caratteristiche decorative di pregio oppure è stata realizzata da artigiani famosi; ancora, le armi rare con importanza storica, disponibili in numero limitato o collegate in altri modi a eventi storico-culturali di rilievo. Con la licenza di collezione è possibile detenere anche più di 8 di queste armi antiche artistiche o rare, ma non è possibile detenere le munizioni relative. Una licenza di questo tipo è permanente e non è quindi necessario rinnovarla. Per ottenerla è necessario rivolgersi tramite richiesta formale alla questura, al commissariato di pubblica sicurezza oppure alla più vicina stazione dei carabinieri.La richiesta può essere consegnata di persona oppure inviata tramite raccomandata con avviso di ricevimento; è anche possibile spedirla per via telematica. Bisogna allegare alla richiesta due contrassegni, una certificazione dell’ASL comprovante la propria adeguatezza psico-fisica e una dichiarazione in cui si attesta di non trovarsi nelle condizioni ostative previste dalla legge; in più si dichiara di non essere stato riconosciuto “obiettore di coscienza” ai sensi della legge n. 230 dell’8 luglio 1998, oppure di aver presentato istanza di revoca dello status di obiettore presso l’Ufficio Nazionale per il Servizio Civile.

Per maggiori informazioni sull’argomento è possibile contattare l’avvocato Davide Cornalba