La collezione Thyssen-Bornemisza

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La collezione Thyssen-Bornemisza è stata una delle collezioni private più grandi del ‘900: a iniziare la raccolta di dipinti fu il barone Hans Heinrich von Thyssen, figlio di un ricco industriale tedesco e della baronessa ungherese Margherita Bornemisza. In oltre mezzo secolo di acquisti, il barone acquisì una quantità enorme di capolavori, dal ‘300 all’arte moderna del ‘900. Conservata nella sua villa svizzera sul lago di Lugano fino al 1992, l’ammirevole collezione da lui composta è oggi visibile nel Museo Thyssen-Bornemisza a Madrid, dove è possibile ammirare alcuni degli esempi più importanti della pittura europea.La grande cultura del barone e le sue capacità e competenze lo hanno portato a realizzare la Tyssen-Bornemisza, la maggiore collezione mai posseduta da un privato. Prima di lui il nonno e poi il padre avevano iniziato a collezionare opere d’arte, lasciando al barone un patrimonio di 525 dipinti che egli riuscì ad allargare fino a circa 1.500 opere. Con un patrimonio simile, una delle principali preoccupazioni del barone era quella di garantire continuità alla sua collezione, anche dopo la sua morte. Questo timore poggiava le basi su un nucleo familiare composto da quattro figli avuti da diverse mogli che avrebbero potuto rappresentare un problema. Per questo motivo fu il quinto figlio, avuto dall’ultima consorte spagnola, che venne riconosciuto legalmente da Thyssen stesso come l’erede della sua collezione.Nel 1992 circa 850 dipinti vennero trasferiti in Spagna, tra Madrid e Barcellona. La nascita del nuovo Museo nella capitale e la consistente affluenza di pubblico da ogni parte del mondo, portò i coniugi von Thyssen, solo un anno dopo, a vendere allo Stato tutte le opere che erano solo state prestate alla Spagna per la cifra simbolica di 338 milioni di dollari. Il barone è morto nel 2002 lasciando un’eredità stimata in 3 miliardi di euro, con l’aggiunta di altre centinaia di opere d’arte. Rientrano nella sua collezione sculture di Rodin e dipinti di grandi maestri, da Simone Martini a Canaletto, ma anche Renoir, Degas, Gauguin, Picasso. La Fondazione Carmen Thyssen-Bornemisza si occupa della gestione della collezione che è stata esposta in Europa, Asia e America.