In piscina: i tuffi

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Che siano un´attività di svago e divertimento o l´inizio di una gara, i tuffi sono il momento di contatto più comune con l´acqua di una piscina. Rappresentano uno degli sport acquatici più spettacolari, con evoluzioni straordinarie degli atleti, ma sono fondamentali anche per i nuotatori, che dalla propulsione del tuffo traggono un vantaggio fondamentale per la loro performance in vasca. In genere i tuffi come disciplina sportiva si praticano da trampolini con altezze differenti (1 e 3 metri) e in piattaforma a dieci metri. Esistono anche tuffi dalle grandi altezze, non olimpici, che partono da un´altezza di 20 o anche trenta metri e sono praticati soprattutto da tuffatori ed ex acrobati. Dal 2000 sono entrati nel programma olimpico anche i tuffi sincronizzati, dove due tuffatori della stessa squadra tentano di eseguire un tuffo il più possibile identico nello stesso momento. Per valutare un tuffo in gara esistono diversi criteri, tra cui il completamento dei vari aspetti del tuffo e la quantità di spruzzi provocata al momento dell´ingresso in acqua. Più nello specifico, i tuffi vengono giudicati dopo essere stati suddivisi in tre parti fondamentali: la partenza, il volo e l´entrata in acqua. I fattori da tenere presenti sono l´altezza massima raggiunta in volo, la qualità della verticale sulle mani sulla piattaforma, se prevista, la distanza orizzontale dell´atleta dalla piattaforma, la posizione ed il corpo, l´angolo di entrata. I voti vanno dallo 0 a 10, e nelle competizioni più grandi esistono sette giudici: i due voti più alti e i due più bassi vengono scartati, mentre i tre punteggi rimasti vengono poi sommati e moltiplicati per il coefficiente di difficoltà. I tuffi si dividono in sei gruppi: avanti, indietro, rovesciato, ritornato, avvitamento e verticale; questi si combinano con quattro diverse posizioni di rotazione, teso, carpiato, raggruppato e libero.